Beato Papa GIOVANNI PAOLO II (1/5/2011)
Non abbiate paura, aprite
anzi spalancate le porte a Cristo!
Il “sessantotto” pure il Vaticano aveva toccato
come peste immonda tutto aveva contaminato.
L’uomo, di anima e di corpo formato,
dalla prima doveva esser liberato.
Non nella Legge di Dio ristretto
ma dal pantano trarre ogni diletto.
Dio è morto urlavano gli ossessi
e si bucavano disfatti anche nei cessi.
Avevano riempito i loro cervelli
di slogan e miti non certo novelli,
fin dal peccato originale sulla terra
caos e odio generano solo guerra.
Se l’uomo da ogni vincolo vuol esser liberato
si riduce a vivere come un drogato.
All’università si insegnava: “Vietato vietare”
quindi non occorreva nient’altro studiare.
Anche del Concilio l’interpretazione
fu influenzata da questa stagione.
Il Vecchio Testamento in soffitta era finito
e un uragano dal medioevo tutto aveva ripulito.
A fronte della rivoluzione dal demonio scatenata
Il Padre Eterno ebbe una imprevedibile trovata.
Dal paese, che era stato più martoriato
e che il comunismo teneva soggiogato,
scelse un ragazzo che solo era diventato
e che dal dolore era stato ben temprato.
Prima il vuoto della mamma al Cielo salita,
poi il fratello medicando aveva perso la vita,
e infine il padre in Cielo fu chiamato,
che con gli Asburgo aveva a lungo militato.
Chi poteva colmare il vuoto del suo cuore?
Solo Colui che d’ogni uomo è l’Amore!
Così nacque la sua sacerdotale vocazione
né nazismo né comunismo ne ebbero ragione.
La Polonia divisa e umiliata, sua terra natale,
fu scelta da Dio per svolgere un ruolo mondiale.
Giovanni Sobieski il turco aveva fermato
e sotto le mura di Vienna l’ aveva umiliato.
Eran trascorsi quasi trecento anni
e la Provvidenza mandò un altro Giovanni.
Il soglio di Pietro tradito e assediato
sulla Ostpolitik tutto aveva puntato.
Si erano scordati che nel Nuovo Testamento
Cristo aveva dato un preciso ammonimento:
“Se la Fede come un chicco di senape aveste
un albero di gelso in mare mandereste!.”
Ma pavidi peccatori noi tutti siamo
e dell’aiuto divino spesso ci scordiamo.
Allora il Signore, di misericordia pieno,
ci volle dare del suo amore un gran segno.
Inviò un vescovo da un paese lontano
perché alla Sua Chiesa porgesse la mano.
Proclamò, appena salito sul trono di Pietro,
che il dragone rosso sarebbe tornato indietro.
Infatti nella Bibbia è scritto cosa fece Giosuè:
alzò la voce e il muro di Gerico cadde ai suoi piè.
Era Sommo Pontefice appena diventato
che da San Pietro lanciò un proclama appassionato:
Chi apre le porte del suo cuore all’Onnipotente
dai nemici della Croce non deve temer niente!
Quel messaggio affermato con tanta sicurezza
fece sorgere nei cristiani la piena certezza
che era tempo di svegliarsi dal sonno profondo
e il Vangelo portare in ogni parte del mondo.
Questo era il comando che Cristo aveva lasciato
agli Apostoli prima che in Cielo si fosse innalzato.
Ma era accaduto ahimè che il grande mentitore
la “nouvelle thelogie” avesse messo ai teologi nel cuore.
La magica parola che il mondo avrebbe salvato
era portare il DIALOGO in tutto il creato.
La Verità non era più quella da Cristo rivelata
ma diventava l’ opinione a maggioranza votata.
Karol scelse come scudo per la sua pastorale
Colei che ha schiacciato il serpente infernale.
Il suo motto era una preghiera mariana
Totus Tuus ego sum o Vergine Sovrana.
I fratelli polacchi ormai stanchi e affamati
guardavano a lui che li avrebbe salvati.
Compì vari viaggi nella Polonia amata
e tutti infiammava con la Croce innalzata.
Ma oltre la cortina di ferro l’Armata rossa
allarmata controllava ogni sua mossa.
Era rischioso i carri armati impiegare
benché in Ungheria lo si fosse potuto fare.
Occorreva impiegare un killer musulmano
che diventava un eroe se ammazzava un cristiano.
Come Cristo agnello senza macchia trafitto
così Ali Agca al Papa mirò diritto.
Due colpi sparati da poca distanza
per il Pontefice non c’era speranza
ma provvida venne una Mano dal Cielo
e il colpo evitò l’ aorta per un pelo.
Maria Santissima un prodigio compì
e quel suo caro figlio alla morte sfuggì.
A Medjugorje iniziò a chiamare
perché i fedeli riprendessero a pregare.
Durante trent’anni di apparizioni
vi sono state migliaia di conversioni.
Ha rivelato a sei ragazzi dieci segreti
In cui vi saranno fatti tragici e lieti.
Chi la sua chiamata accolto avrà
non dovrà temere le avversità.
Ella si è posta in fronte al musulmano
per ammonirlo a stare lontano.
Cristo è venuto per salvare il mondo con la Croce
Maometto ha sottoposto gli infedeli ad una morte atroce.
Il Primo ha insegnato l’amore e il perdono
l’altro sulla sottomissione e la Jihad pose il suo trono.
Ma l’Occidente già ubriaco di comunismo
ora si è rifugiato nell’ assurdo relativismo.
In luogo della Croce sui campanili ha innalzato
uno vessillo arcobaleno di pace decorato.
L’Europa atea non contenta di questa aberrazione
ha introdotto l’aborto nella sua legislazione.
Con la sua falsa morale si accolgono i migranti musulmani
ma si gettano nella spazzatura i nascituri cristiani.
L’eutanasia è una conquista di civiltà
a chi è moribondo anche l’acqua si negherà.
Se i bambini non sono “prodotti” perfetti
meglio produrli in laboratorio senza difetti.
Il matrimonio tra un uomo e una donna celebrato,
in cui una famiglia eterna fedeltà ha giurato,
appartiene ai secoli bui medioevali
ora è moderno accoppiarsi con gli animali.
Caro Papa dopo morto sei stato riconosciuto Beato
ma durante il pontificato una pesante croce hai portato.
Ci hai insegnato che senza l’affidamento a Maria
la salita al Calvario è soltanto una follia.
Sei stato a lungo pesantemente criticato
proprio da chi doveva aiutarti nell’apostolato.
Quando alla fine, il tuo corpo stanco e ammalato
persin della tua franca parola era stato privato,
i dotti e gli intelligenti chiesero le tue dimissioni
perché non sopportavano le tue ostentazioni.
Ma Cristo e Maria ti avevano chiesto tutto
perché alla Chiesa avevi dato ogni frutto.
Or son sei anni che tu in Cielo stai
continua a pregare per noi che siam nei guai.
Il nemico infernale ci prepara tempi sanguinosi e cupi
prega Maria che Papa Benedetto non fugga davanti ai lupi!
