mercoledì 31 marzo 2010

La passione di Gesù


L'orto del Getsemani (Boris Pasternak)

Lo scintillio di lontane stelle un'indifferente
luce gettava alla curva della strada.
La strada aggirava il Monte degli Ulivi,
giù, sotto di lei, scorreva il Cedron.

Il prato a metà s'interrompeva.
Dietro cominciava la Via Lattea.
Canuti, argentei ulivi tentavano
nell'aria passi verso la lontananza.

In fondo c'era un orto, un podere.
Lasciati i discepoli di là dal muro,
disse loro: «L'anima è triste fino alla morte,
rimanete qui e vegliate con me. »

E rinunciò senza resistenza,
come a cose ricevute in prestito,
all'onnipotenza e al miracolo,
e fu allora come i mortali, come noi.

Lo spazio della notte ora pareva
il paese dell'annientamento e dell'inesistenza.
La distesa dell'universo disabitata,
e soltanto l'orto un luogo capace di vita.

E guardando quei neri sprofondi,
vuoti, senza principio e fine,
perché quel calice di morte via da lui passasse
in un sudore di sangue pregò il padre suo.

Lenito dalla preghiera lo spasimo mortale,
tornò al di là della siepe. Per terra
i discepoli, vinti dal sonno,
giacevano nell'erba lungo la strada.

Li destò: «Il Signore vi ha scelti a vivere
nei miei giorni, ed eccovi crollati come massi.
L'ora del figlio dell'uomo è venuta.
Egli si darà in mano ai peccatori. »

E aveva appena parlato che, chissà da dove,
ecco una folla di servi, una turba di schiavi,
luci, spade e, davanti a tutti, Giuda
col bacio del tradimento sulle labbra.

Pietro tenne testa con la spada agli sgherri
e un orecchio a uno di loro mozzò.
Ma sente: «Non col ferro si risolve la contesa,
rimetti a posto la tua spada, uomo.

Pensi davvero che il padre mio di legioni alate
qui, a miriadi, non m'avrebbe armato?
E allora, incapaci di torcermi un capello,
i nemici si sarebbero dispersi senza lasciar traccia.

Ma il libro della vita è giunto alla pagina
più preziosa d'ogni cosa sacra;
Ora deve compiersi ciò che fu scritto,
lascia dunque che si compia. Amen.

1 Commenti:

Alle 31 marzo 2010 alle ore 22:52 , Blogger Chiara M. ha detto...

La parte che ha maggior rilievo nella poesia è l’ultima strofa. Perché la narrazione della passione di Gesù esprime il significato per cui Dio si è fatto uomo, si è lasciato uccidere per i nostri peccati e dopo tre giorni è risuscitato a dimostrazione che lui è più forte della morte e chi crede in lui avrà la vita eterna.Pasternak vuole trasmettere un messaggio di fede cristiana profondamente creduta e vissuta in contrapposizione agli orrori avvenuti durante la rivoluzione russa. Per lo scrittore queste pagine rappresentano un’evasione al clima di terrore e di ateismo di stato praticato da Lenin e Stalin e mantenuto per oltre 70 anni con l’utilizzo della polizia segreta. E’ la testimonianza che la fede non si può distruggere con la violenza e con la menzogna ma è alimentata da quel desiderio di Verità che è dentro ad ognuno di noi.

 

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